Come prepararsi e affrontare un colloquio di lavoro
In passato abbiamo approfondito il tema curriculum vitae, soprattutto nella sua versione Europass. Oggi affrontiamo lo step successivo alla creazione e alla presentazione di un buon curriculum: il colloquio di lavoro. Come prepararlo e come sostenerlo al meglio? Di seguito tutti i consigli raccolti dall’Agenzia per il lavoro Gi Group nel proprio sito.
“Un colloquio di lavoro è il primo passo di ogni carriera e può rivelarsi decisivo per il tuo futuro. È essenziale affrontarlo con serenità, ma con il giusto grado di preparazione, in modo da fare una buona impressione ai selezionatori e distinguerti dagli altri candidati.
Per avanzare alle successive fasi di selezione dovrai gestire il colloquio con consapevolezza, sfruttando tutte le tue potenzialità e i tuoi talenti per ottenere il posto di lavoro che desideri.
Come arrivare davvero pronti a un colloquio? Allenandosi ad affrontarlo, raccogliendo tutte le informazioni necessarie e proponendo ai recruiter la migliore versione di sé stessi!
Come presentarsi a un colloquio di lavoro
Il primo colloquio è la tua occasione per dimostrare di essere la risorsa giusta per l’azienda alla ricerca di nuovi talenti. Come approcciarsi, quindi, a questo importante evento per la tua carriera, bilanciando le emozioni in modo da dimostrare entusiasmo, ma anche fiducia nelle tue capacità?
Innanzitutto, pensa a fare la tua prima “buona impressione” arrivando all’appuntamento nell’orario prefissato. Sii puntuale…ma non troppo! È importante presentarsi presso la sede del colloquio in orario, quindi né con largo anticipo, né in ritardo. L’ideale è arrivare massimo 15 minuti prima dell’orario prefissato. Inoltre, in caso di ritardo, per qualsiasi impedimento va avvertito il selezionatore; non farlo, infatti, è percepito come disinteresse e mancanza di rispetto verso chi ti sta aspettando.
Presentarsi in tempo per il colloquio è ovviamente una dimostrazione di affidabilità che i selezionatori danno per scontata ed è solo il primo step per restare impresso nella mente del reparto HR. Per raggiungere il tuo scopo e diventare la risorsa perfetta da inserire in azienda dovrai anche fare qualche piccolo compito a casa: studia l’azienda, analizza l’offerta di lavoro e fai una simulazione del colloquio, rispondendo alle domande che più frequentemente vengono proposte in fase di recruiting.
Studia l’azienda ed esamina l’offerta di lavoro
Conoscere a fondo l’azienda per la quale ti candidi è una delle attività fondamentali per avere successo in un colloquio di lavoro. Le imprese desiderano integrare nel loro staff persone concretamente motivate a fare la differenza all’interno dell’organizzazione e non accolgono con entusiasmo candidati che inviano CV in maniera superficiale.
Prima del colloquio, studia a fondo l’impresa, il settore in cui opera, i suoi reparti e le persone che ci lavorano, attingendo alle informazioni che puoi trovare sul sito web dell’azienda, sui suoi canali social o su piattaforme professionali come LinkedIn: qui potrai anche reperire dati salienti sui selezionatori, che potranno esserti utili per organizzare le tue risposte in fase di colloquio.
Leggi molte volte l’offerta di lavoro, per accertarti di averne colto ogni sfumatura. Questo ti permetterà di mettere in evidenza le skills e le esperienze del tuo curriculum che più si addicono al ruolo da ricoprire, rispondere in maniera convincente alle domande dei recruiters e farne a tua volta di pertinenti.
Fai una simulazione con un familiare o un amico
Prima di ogni colloquio lavorativo prova ad esercitarti con un amico, un parente o una persona di tua fiducia, simulando ogni fase dell’incontro e abituandoti a rispondere alle principali domande su di te, sulla tua formazione, sulla tua carriera o sui tuoi obiettivi futuri.
Un’ottima idea potrebbe anche essere quella di fare qualche prova di colloquio davanti allo specchio. Oppure, potresti sfruttare la tecnologia per mettere alla prova le tue abilità comunicative e migliorarle efficacemente. Fai così: posizionati davanti al tuo smartphone, inizia a registrare un video e racconta liberamente delle tue esperienze lavorative, delle tue ambizioni e del tuo interesse per il settore o per il ruolo che vorresti ricoprire. Riguardare la registrazione che ne ricaverai sarà un’eccellente tattica per “osservarti da fuori” e comprendere i pro e i contro della tua esposizione.
Inoltre, parlare di te ad alta voce ti permetterà di simulare la tipica tensione da colloquio e imparare a gestirla prima di quello ufficiale. Ti consentirà anche di esporre la tua storia o i tuoi pregi in maniera più chiara e ordinata, in modo da sorprendere i selezionatori con un ottimo livello di padronanza e fiducia nelle tue risorse.
Esercitati a rispondere alle domande più frequenti
Per quanto ogni azienda gestisca i colloqui in maniera diversa, è molto probabile che ti vengano rivolte domande chiave, orientate ad approfondire le tue skills, a capire il grado di interesse che nutri per la posizione oppure a individuare le caratteristiche che fanno di te un candidato perfetto per il contesto aziendale.
Esercitarti a casa ti aiuterà a rendere le tue risposte concise, chiare e d’effetto, capaci cioè di generare il giusto appeal sui recruiter che stanno esaminando la tua candidatura. Quali sono le domande che vengono poste più spesso ai colloqui di lavoro? Eccone alcune:
- Perché desidera lavorare con noi?
- Quali sono i suoi punti di forza?
- Quali i suoi punti deboli?
- Perché ha lasciato il suo ultimo posto di lavoro (o perché vuole lasciare quello attuale)?
- Come interagisce solitamente con capi e colleghi?
- Perché dovremmo scegliere lei per questa posizione?
- Ha già fatto altri colloqui?
- Ci parli di un suo successo e/o di un errore che ha commesso nelle sue esperienze precedenti.
- Che stipendio si aspetta?
Esercitarti prima del colloquio ti consente di raccogliere le idee e proporre risposte che evidenziano i tuoi pregi e lascino percepire anche i tuoi difetti come potenziali punti di forza.
Come fare buona impressione a un colloquio di lavoro?
Come si sente spesso dire, non si ha mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione e questo vale soprattutto in fase di colloquio. Come cercare quindi di ottimizzare le tue opportunità?
Come vestirsi a un colloquio
È importante innanzitutto prestare attenzione a come ci si presenta, anche dal punto di vista dell’outfit, della cura di sé e dell’abbigliamento. Pur non esistendo regole fisse, è sempre una buona idea presentarsi a un colloquio con un aspetto curato e, soprattutto, in linea con lo stile dell’azienda per cui si vorrebbe lavorare.L’abbigliamento in linea generale deve essere pulito, ordinato e sobrio poiché il primo impatto è importante e può influenzare l’andamento stesso del colloquio. Senza dubbio poi, anche l’abbigliamento va adeguato al contesto lavorativo; ben diverso sarà infatti il modo di presentarsi a seconda che si tratti di un contesto formale, come ad esempio nel caso di banche e assicurazioni, piuttosto che nell’ambito della comunicazione pubblicitaria in cui è spesso concesso più estro.
Attua un atteggiamento dinamico
Evita sia un atteggiamento aggressivo o troppo sicuro di te, che uno troppo informale – o peggio – passivo, che dia l’impressione di subire il colloquio senza parteciparvi attivamente. Sono invece apprezzati l’atteggiamento professionale e la chiarezza d’idee, che però non devono trasformarsi in rigidità, ma essere invece supportate da un buono spirito di adattamento.
Cerca di interagire con i selezionatori con naturalezza e spontaneità, sempre rispettando i ruoli aziendali e facendo intuire ai recruiter che saresti un’aggiunta preziosa per il loro team.
Sii te stesso e sincero
Spesso, i selezionatori fanno domande di verifica per tornare su aspetti poco chiari; è indispensabile, dunque, non mentire ed essere trasparenti, poiché un selezionatore abituato a gestire i colloqui non ci metterà molto a scoprire le incongruenze, con il solo risultato di apparire insicuri o peggio inaffidabili.
Evidenzia le tue preferenze in ambito lavorativo senza che queste diventino un vincolo o causa d’irrigidimento. Se da un lato è importante far intendere di non essere disposti ad accettare “qualunque lavoro”, dall’altro dimostrare volontà di mettersi in gioco e disponibilità ad adattarsi può senza dubbio essere una carta vincente.
Cosa dire e che domande fare ad un colloquio di lavoro
Ci sono alcuni piccoli trucchi da mettere in pratica per uscire dal colloquio con la certezza di aver lasciato un ricordo positivo ai recruiters. Come fare per centrare l’obiettivo di essere ricordato, anche tra centinaia di candidati?
Mostra curiosità
Nella fase finale del colloquio spesso il selezionatore rivolge la classica domanda: “Ha ulteriori informazioni da chiedere?”. È il momento di dimostrarsi curiosi, esprimere eventuali dubbi o richiedere ulteriori informazioni.
Se si tratta del primo colloquio, è consigliabile non mostrare troppo interesse per la retribuzione, argomento generalmente discusso nei colloqui successivi, ma è suggerito porre qualche quesito circa l’azienda o la posizione che si vorrebbe fare propria. È possibile anche chiedere di più sulle eventuali successive fasi di selezione e sulle modalità con cui ti faranno avere un feedback.
Prepara un elenco di domande in anticipo
Nella tua fase di ricerca e preparazione al colloquio puoi annotare qualche domanda che vorresti porre al tuo potenziale datore di lavoro: si tratta di una strategia sempre efficace per evidenziare il tuo concreto coinvolgimento nella candidatura e l’entusiasmo con cui ti approcci alle nuove attività.
Potresti farti illustrare più nel dettaglio le mansioni che dovresti svolgere quotidianamente, domandare se ci sono modi utili per prepararsi meglio a un possibile inizio dell’attività oppure chiedere di fare un tour dell’azienda per vedere di persona i suoi dipartimenti e/o nello specifico il reparto nel quale vorresti essere impiegato. Potresti anche chiedere ai recruiters di spiegarti con trasparenza quali sono le sfide e gli aspetti più complessi del ruolo per cui ti sei candidato, oppure di raccontarti i vantaggi di cui usufruiscono i collaboratori dell’azienda.
Insomma, è un’ottima idea mostrare la tua disponibilità a collaborare, pur mantenendo un atteggiamento che denoti consapevolezza delle tue capacità e del tuo valore. È un gesto spesso apprezzato anche quello di domandare, circa 24-48 ore dopo il colloquio, un riscontro da parte dei selezionatori, ringraziandoli in ogni caso del tempo che ti hanno dedicato.
Alcuni punti per sintetizzare
- Atteggiamento dinamico Evita sia un atteggiamento aggressivo o troppo sicuro di te, che uno troppo informale – o peggio – passivo, che dia l’impressione di subire il colloquio senza parteciparvi attivamente. Sono invece apprezzati l’atteggiamento professionale e la chiarezza d’idee, che però non devono trasformarsi in rigidità, ma essere invece supportate da un buono spirito di adattamento.
- Sii coerente, non mentire Spesso, i selezionatori fanno domande di verifica per tornare su aspetti poco chiari; è indispensabile, dunque, non mentire ed essere trasparenti, poiché un selezionatore abituato a gestire i colloqui non ci metterà molto a scoprire le incongruenze con il solo risultato di apparire insicuri o peggio inaffidabili.
- Dimostrati flessibile Evidenzia le tue preferenze in ambito lavorativo senza che queste diventino un vincolo o causa d’irrigidimento. Se da un lato è importante dimostrare di non essere disposti ad accettare “qualunque lavoro”, dall’altro dimostrare volontà di mettersi in gioco e disponibilità ad adattarsi può senza dubbio essere una carta vincente.
- Ascolta con attenzione e rispondi con chiarezza Ascolta attentamente le domande che ti vengono rivolte, tentando di cogliere in profondità il loro significato. Rispondi in modo chiaro, conciso ma esaustivo. Usa tono pacato, lessico ricco e privo di espressioni dialettali o slang. Evita divagazioni o al contrario risposte estremamente sintetiche, quasi a monosillabi.
- Sii puntuale… ma non troppo É importante presentarsi presso la sede del colloquio in orario, quindi, né con largo anticipo né in ritardo. L’ideale è arrivare massimo 15 minuti prima dell’orario prefissato. Inoltre, in caso di ritardo, per qualsiasi impedimento va avvertito il selezionatore; non farlo, infatti, è percepito come disinteresse e mancanza di rispetto verso chi ti sta aspettando.
- Osserva Nell’attesa di essere ricevuto, potrebbe essere utile osservare l’ambiente circostante per comprendere il contesto (formale, informale, ecc.) e adottare un comportamento adeguato alla realtà circostante.
- Come vestirsi? L’abbigliamento in linea generale deve essere pulito, ordinato e sobrio poiché il primo impatto è importante e può influenzare l’andamento stesso del colloquio. Senza dubbio poi, anche l’abbigliamento va adeguato al contesto lavorativo; ben diverso sarà infatti il modo di presentarsi a seconda che si tratti di un contesto formale, come ad esempio nel caso di banche e assicurazioni, piuttosto che nell’ambito della comunicazione pubblicitaria in cui è spesso concesso più estro.
- Mostra curiosità Nella fase finale del colloquio spesso il selezionatore rivolge la classica domanda: “Ha ulteriori informazioni da chiedere?”. E’ importante dimostrarsi curiosi. E’ il momento in cui esprimere eventuali dubbi o richiedere ulteriori informazioni. In un primo momento, è consigliabile non mostrare troppo interesse per la retribuzione, argomento generalmente discusso nei colloqui successivi.
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